10 Ott IDENTIKIT ORIENTATIVO 1/5
IL PENSATORE ORGANIZZATO
Questo articolo è il primo di una serie di 5 in cui vogliamo cercare di utilizzare i profili attitudinali e i diversi approcci allo studio per delineare l’identikit dello studente “ideale” per ogni tipo di scuola.
Percorsi sbagliati, non profili sbagliati
Mi raccomando, è molto importante che leggendo questi articoli voi teniate a mente che non esistono profili, caratteristiche, attitudini, giusti e sbagliati! Ognuno di noi è fatto come è fatto, nelle sue infinite sfumature. Ciò che per noi è fondamentale è aiutarvi a scegliere un percorso, quello sì che sia giusto. Non in assoluto, ma giusto per voi.
A dirla tutta, infatti, qualcosa di sbagliato potrebbe esserci, e sarebbe scegliere un percorso che non sia adatto a voi, che sia distante da ciò che voi siete e desiderate, perché questo vi porterebbe a fare una fatica enorme per ben 5 anni, instaurando una spirale di scarsa soddisfazione e perdita di motivazione.
Perciò andiamo con il primo profilo.
Il liceale ideale: il pensatore organizzato
Per questa prima puntata abbiamo deciso di descrivere il liceale ideale.
Il liceale ideale ama approfondire il proprio sapere, costruire ipotesi e teorie. Ragiona bene e in profondità su concetti astratti e sa collegare pensieri anche apparentemente lontani fra loro. Ha ritmi lenti e regolari, si perde più nei pensieri che nell’azione, e per lui il percorso vale più del risultato. Ama l’arte, la storia, l’essere umano e sa gestire bene i rapporti interpersonali.
Per lui non è un problema passare diverse ore concentrato sui libri e impara bene la teoria. Programma l’attività di studio portandosi anche avanti con i compiti dei giorni successivi, ed è autonomo nello svolgimento e nell’organizzazione stessa dello studio. Sa quando è il momento di chiedere aiuto per qualche difficoltà, e lo fa sia a casa sia a scuola, riuscendo così sempre a trovare una soluzione. Lo studio è per lui una priorità, infatti spesso e volentieri elimina gli impegni che non gli permettono di prepararsi a dovere.
Marina Perego e Viola Cappelli