27 Ott I tre grandi errori di un orienta-genitore
Nessuno è infallibile
Premessa
Chi scrive è un genitore che pochi mesi fa ha vissuto il momento della scelta della scuola superiore del figlio. Questo periodo apre una porta che si spalanca sul nuovo mondo che i nostri ragazzi e ragazze andranno di lì a poco a vivere, non più da ragazzini/e, ma da futuri adulti. Questo ci pone nella non invidiabile posizione di mezzo tra il “lo lascio decidere autonomamente” e il “meglio che lo guido un po’”.
Partendo dal presupposto che ogni rapporto genitoriale ha le sue dinamiche specifiche e che, quindi, non esistono consigli generici che possano andare bene per il singolo caso, abbiamo però individuato i tre grandi errori che si possiamo commettere nel ruolo di “orientagenitori”.
SPINGERE
Il ruolo del genitore è quello di fornire strumenti e informazioni per poi lasciare libertà di scelta al ragazzo e la ragazza. È veramente molto difficile mettersi al servizio del loro processo decisionale senza dare giudizi o consigli, guidarli senza dare risposte alle loro domande. I genitori devono sì contribuire nell’orientarli, ma non verso una direzione, ma verso la consapevolezza nella decisione. Imparare a scegliere e a decidere è la base nella formazione di ogni futuro adulto. Dedicatevi a fare domande piuttosto che a dare risposte. Non esprimete giudizi facendo attenzione a non condizionarli.
PRENDERE TEMPO
La maggioranza dei genitori pensa che 13 anni sia troppo presto per prendere una direzione precisa e allora cercano di dirigere i figli e le figlie verso il liceo, come possibilità per ritardare la decisione a 19 anni. Errore! Qualsiasi scuola superiore va scelta se la si vuole fare, rimandare vuol dire solo perdere tempo e soprattutto energia. Se scelgono un liceo, lo devono fare perché ne sono convinti, sia nel “cosa” che nel “come” si studia, e non per traccheggiare. Anche gli istituti tecnici “equipaggiano” i ragazzi e le ragazze con la formazione di base essenziale per proseguire in un percorso universitario.
I VOTI E LO STATUS
Cari genitori, nel 2020 non esistono più scuole di serie A o di serie B, scuole femminili o maschili. I licei non sono più “impegnativi” degli istituti tecnici o dei professionali, ma “impegnano” solo un’intelligenza cognitiva diversa. Le ore passate a studiare e l’impegno sono gli stessi, ma vengono utilizzati con una modalità di insegnamento diverso. I voti delle medie non sono così determinanti nella scelta della scuola superiore. Il livello di risultati spesso dipende dall’ingaggio dei ragazzi e delle ragazze verso la modalità di insegnamento e l’empatia che si genera tra loro e il/la docente.
Nessuno è infallibile, quindi fate un respirone di sollievo….che se si sbaglia la scelta della scuola superiore, non è un fallimento. Il sistema scolastico italiano negli ultimi anni ha costruito varie possibilità di ri-orientamento.