14 Apr Genitori e figli Vs scelta scolastica
Come aiutare i ragazzi e le ragazze nella scelta della scuola superiore?
Criticità
La scelta della scuola superiore costituisce uno dei momenti più critici del percorso di orientamento, in relazione ai seguenti aspetti:
- la presenza di molte scuole e indirizzi scolastici non sempre consente ai giovani studenti di comprenderne le differenze e le possibili conseguenze;
- la forte accelerazione dei contesti economico-produttivi fa nascere dubbi anche sulle professioni più consolidate;
- la giovane età degli studenti spesso rende difficile un’individuazione precisa di interessi ed attitudini;
- esistono alcuni stereotipi da sfatare per un’efficace scelta orientativa, in particolare l’idea di una falsa gerarchia delle scuole, per cui i migliori si indirizzano ai Licei, i discreti ai Tecnici, i più deboli in termini di motivazione ai Professionali di Stato o ai percorsi della Formazione Professionale
Informazioni e obiettivi
Per riuscire a scegliere è necessario disporre di informazioni complete e significative, avere chiari gli obiettivi che si intendono raggiungere, vagliare le risorse a disposizione, proiettarsi in un probabile futuro, in poche parole bisogna elaborare un progetto. Non una pianificazione precisa e dettagliata, in quanto nessuno può definire nei minimi particolari il suo futuro, prossimo o remoto, ma un prospetto in cui si mettono “nero su bianco” aspirazioni, anche se vaghe, risorse, obiettivi e strategie per perseguirli. L’individuazione di una meta cui tendere è il fattore di motivazione più importante per riuscire negli studi e nel superamento degli ostacoli, chi sa dove vuole andare ha più probabilità di successo rispetto a chi girovaga senza una meta.
Per questo non è positivo rinviare la scelta del percorso di studi all’ultimo momento o conformarsi alle scelte altrui per inerzia (scelta dei genitori) od emulazione (scelta di uno o più amici).
Le giuste domande
I giovani che frequentano la scuola secondaria di I grado devono assolutamente chiedersi:
- se intendono intraprendere un percorso certamente lungo (licei), intermedio (istituti tecnici o professionali che danno comunque la possibilità di accedere ai percorsi universitari) o breve (centri di formazione professionale);
- quali siano i loro interessi ed attitudini (risaltano alcuni aspetti teorici o pratici? quali campi disciplinari sono più vicini ad essi?);
- quali competenze padroneggiano meglio e quali dovranno “rinforzare” (è certo che qualsiasi percorso intraprendano dovranno padroneggiare le competenze di base nel campo linguistico, matematico, scientifico, storico – sociale, digitale e possedere le “life skills” necessarie per inserirsi in modo responsabile ed attivo nella vita lavorativa e sociale);
- quali sbocchi professionali rispondano meglio alle loro aspettative.
Come aiutare i ragazzi e le ragazze
In una realtà in cui c’è sovrabbondanza di informazioni ed emergono nuove esigenze socio – economico – ambientali è difficile che giovani tredicenni/quattordicenni siano in grado di percorrere in autonomia questo percorso di riflessione, genitori ed adulti di riferimento dovranno, non sostituirsi nella scelta, ma aiutarli in questo processo:
- condividendo con loro dubbi e perplessità;
- facendo emergere esperienze vissute, aspettative e paure;
- promuovendo la riflessione sulle caratteristiche personali (quali discipline mi interessano? in quali ottengo risultati migliori e peggiori? perché? riesco a comunicare con facilità e proprietà di linguaggio? quali cose mi appassionano? gli interessi che ho potrebbero essermi utili per un’attività professionale? pratico attività sportive che intendo proseguire? quanto mi impegnano in termini di tempo? …);
- informandosi nel miglior modo possibile, acquisendo materiali e partecipando con loro alle iniziative promosse dalla scuola o organizzate dalle scuole “in rete”;
- affiancandoli nella lettura di opuscoli e consultazione dei siti in cui reperire dati su percorsi formativi ed indirizzi, titoli di studio più richiesti dal mercato occupazionale, statistiche occupazionali e quant’altro desiderato (i portali istituzionali e significativi a disposizione sono moltissimi e facilmente consultabili ad es. Excelsior-Unioncamere, Regioni, MIUR …);
- analizzando con loro
- i percorsi scolastici e formativi offerti nell’area o scuola di interesse,
- le materie dell’area comune e di indirizzo e relativi quadri orario,
- l’asse culturale prevalente a seconda della tipologia di indirizzo scolastico formativo (ad es: asse dei linguaggi nei Licei Classico, Linguistico, Artistico; asse matematico e scientifico tecnologico nei Liceo Scientifico, Tecnici del Settore Tecnologico e Professionali per l’Industria; asse storico sociale nel Liceo Scienze Umane, Tecnici del Settore Economico, Professionali Settore Servizi …);
- aiutandoli a superare i condizionamenti ambientali e i tabù di genere (non si può soffocare una passione o un’ambizione professionale perché la scuola o la professione è considerata “maschile o femminile”);
- valutando le questioni pratiche, quali: la localizzazione della scuola, i mezzi di trasporto, la compatibilità con eventuali impegni extra-scolastici;
- visitando tutte le scuole passibili di scelta o interesse, tutti gli istituti scolastici formativi offrono due o più giornate in cui è possibile visitarli e conoscere la loro offerta formativa (le date abitualmente sono comunicate dalla scuola secondaria di I grado frequentata, sono comunque facilmente rintracciabili sui siti delle singole scuole superiori oppure sui siti della reti di scuole)
Non finisce qui…
Effettuata la scelta i genitori potranno tirare un sospiro di sollievo, ma il loro ruolo di sostegno sarà essenziale anche durante il percorso nella scuola secondaria superiore, spesso il cambiamento dà agli studenti più giovani un eccessivo senso di libertà per cui tendono ad assumere comportamenti lesivi del rendimento scolastico. Una situazione di costante osservazione e dialogo consentirà ai genitori di evitare ai figli di accumulare lacune nelle differenti materie di studio e, nel contempo, di verificare la scelta effettuata.
Se essa si dovesse rivelare inadeguata o sbagliata, è possibile cambiare scuola o indirizzo, l’essenziale è effettuare il cambio il prima possibile. Le Circolari Ministeriali relative alle iscrizioni degli ultimi anni prendono in considerazione il fatto che le esigenze educative dei giovani studenti possano mutare. Al proposito la circolare ministeriale sulle Iscrizioni alle scuole dell’infanzia e alle scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2020/2021 asserisce “Le istituzioni scolastiche rendono effettiva la facoltà dei genitori e degli esercenti la responsabilità genitoriale di scegliere liberamente il corso di studi ritenuto più confacente alle attitudini e alle aspirazioni del minore. Pertanto, qualora gli interessati chiedano, a iscrizione avvenuta alla prima classe di un’istituzione scolastica o formativa e prima dell’inizio ovvero nei primi mesi dell’anno scolastico, di optare per altro indirizzo o altra istituzione scolastica o formativa, la relativa motivata richiesta viene presentata sia al dirigente scolastico della scuola di iscrizione che a quello della scuola di destinazione. In caso di accoglimento della domanda di iscrizione da parte del dirigente della scuola di destinazione, il dirigente della scuola di prima iscrizione è tenuto a inviare il nulla osta all’interessato e alla scuola di destinazione.”
Barbara Olper – Esperta di orientamento e Coordinatrice della rete scolastica Orienta-Insieme di Vicenza