24 Mar E dopo il diploma?
Trend e tendenze dopo il diploma
LE STATISTICHE
Le statistiche ci dicono che chi si specializza dopo il diploma in settori in cui c’è bisogno ha circa il 90% di possibilità di trovare velocemente un lavoro, di medio alto livello, di raggiungere l’indipendenza economica stabile in circa 3-4 anni e di fare il mestiere per cui ha studiato, che vuol dire non aver buttato via del tempo.
Chi invece non conclude gli studi o si specializza in professioni non molto richieste si trova a partire dal basso e quindi nel caso vada bene, raggiungere una stabilità economica più tardi… oppure si deve accontentare e restare insoddisfatto. Non mi posso indignare su social se non trovo il lavoro dei sogni, aspettandolo sul divano o sperando di sfondare in un *settore dove c’è tanta concorrenza* e poche opportunità…
LA TENDENZA
La tendenza ci indica che, a differenza di 13 anni fa, dove era la scelta della scuola superiore a determinare che tipo di lavoro avremmo fatto in futuro, oggi, il percorso professionale definitivo matura nelle esperienze formative e lavorative che si fanno dopo il diploma. Il consiglio è: speciliazzarsi!
E poi una volta arrivati nel mondo del lavoro non precludersi nessuna opportunità, anche se una proposta lavorativa che ci arriva non è quella a cui aspiriamo, può servire per fare esperienza e cominciare ad “assaggiare” il mondo del lavoro, sviluppando le competenze trasversali che poi serviranno per tutta la vita.
Anche le possibilità dopo il diploma sono cambiate rispetto a 13 anni fa, e sono cambiate esattamente il 25 gennaio 2008, giorno in cui, suggerito dal ministero della pubblica istruzione, venne emanato un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Tale decreto cercava di intervenire contro un paradosso del sistema formativo nazionale: da un lato i giovani che terminavano il loro percorso di studi facevano fatica a trovare lavoro e dall’altro le aziende non riuscivano a reperire ogni anno circa 100.000 figure altamente specializzate.
DAL 2008 ESISTONO GLI ITS
Per questo il DPCM istituì la formazione post diploma altamente professionalizzante. Da quel giorno cominciò il lungo viaggio che nel 2010 portò alla nascita delle fondazioni e dei primi corsi ITS in Italia.
Ad ispirare la didattica, completamente nuova rispetto all’università, furono tre viaggi, in Inghilterra, in terra Germanica e nei paesi Bassi. Una spedizione di esperti del mondo formazione, partì per una missione conoscitiva, un viaggio per capire come funzionava la professionalizzazione post-diploma negli altri paesi europei.
Il gruppo fu colpito particolarmente dall’esperienza Olandese, di Eindhoven, in cui la didattica era costruita insieme alle aziende, in quel caso la multinazionale Philips, e dove oltre ad imparare il “fare” si approfondiva anche la formazione del ”essere”, ovvero le competenze trasversali che le aziende comunque richiedono ai futuri collaboratori.
Così è nata anche in Italia questa grande opportunità formativa post diploma, che connette i ragazzi direttamente con le più importanti aziende del loro territorio, dove la didattica è costruita insieme alle imprese per raggiungere una specializzazione da subito spendibile nel mondo del lavoro.
Corsi di alta specializzazione tecnologica in settori di eccellenza e in ruoli che le aziende fanno fatica a reperire. Corsi dinamici che variano seguendo le tendenze dell’occupazione e le specificità del territorio.
Così sono nati gli ITS e adesso vediamo come funzionano!